I sistemi possono essere suddivisibili in base alla loro architettura (cioè in base al modo in cui sono collegati e comandati i vari dispositivi in rete) e secondo dove è localizzata la capacità decisionale del sistema. Abbiamo tre tipi di architettura:
- architettura centralizzata
- architettura distribuita
- architettura mista
![Architettura delle reti domestiche 1 Architettura centralizzata e distribuita](https://www.aibra.it/wp-content/uploads/2023/01/Architettura-centralizzata-e-distribuita.png)
Nell’architettura centralizzata esiste un’unica unità che decide (tipicamente una centralina) che, secondo i casi, può essere suddivisa in più unità intelligenti, può avere diversi livelli gerarchici e a volte è anche distribuita fisicamente, con una logica master/slave.
I dispositivi distribuiti in campo possono essere dotati di una propria capacità di autodiagnosi e di autoconfigurazione ma non sono in grado di prendere decisioni, delegando questa funzione alla centralina. In questo scenario, i messaggi provenienti dai sensori e diretti agli attuatori sono sempre elaborati dall’unità centrale che, in base ad un programma residente nella sua memoria, prende le decisioni del caso.
Nell’architettura distribuita, invece, tutti i dispositivi sono intelligenti e quindi in grado di eseguire una serie di funzioni in modo totalmente autonomo; ad ogni componente in campo viene assegnato in sede di configurazione un indirizzo univoco (per poterlo identificare nella rete), quindi viene programmato per eseguire determinati comandi – funzione.
In questo tipo di architettura, i dispositivi parlano tra di loro attraverso una messaggistica standardizzata che permette di creare dei collegamenti (associazioni) di tipo logico anziché fisico tra le componenti, e senza particolari limiti.
La trasmissione dei dati è più snella e veloce, non solo per la mancanza di dipendenza da una centralina, ma anche perché spesso le unità di controllo decentrate sono situate in prossimità degli apparati da gestire. Inoltre un sistema così impostato risulta anche più efficiente, poiché è possibile gestire più comunicazioni contemporaneamente.
Nell’architettura mista, infine, esiste un cablaggio principale a livello di fabbricato che ha caratteristiche simili all’architettura distribuita che poi si collega, attraverso delle interfacce, ad una serie di centraline dislocate nell’edificio. Si tratta di un’architettura molto efficiente e performante che però trova la sua applicazione nell’automazione di grandi edifici con esigenze particolari.
0 commenti